giovedì 28 febbraio 2013

scuse e chiarimenti su Beppe Grillo e Padre Pio

Scuse e precisazioni a proposito di Don Gelmini Beppe Grillo e padre Pio Mi volevo scusare e intanto ringraziare Valerio per avermi pubblicato tempestivamente lo sfogo dal titolo Don Gelmini Beppe Grillo e Padre Pio. Intanto quando dico che sono stato tentato di preferire Bersani a Beppe Grillo, volevo chiarire che io non voto da undici anni e in questi undici anni ho imparato a riprendermi la mia vita fino in fondo pagandone le conseguenze e assumendomi le mie responsabilità politiche e individuali. Quindi lungi da me “tifare” per Bersani, questo lo dico perché magari poteva non essere molto chiaro. Dal 2006, quando arrivai in Val di Susa, ho imparato che Bersani e tutto il PD fanno parte delle cordate cementizie della TAV e non solo. Sei davvero indipendente quando ti assumi le tue responsabilità fino in fondo e strappi la tua tessera elettorale o non vai a votare o pur andando a votare sei cosciente dei limiti del sistema elettorale e parlamentare in generale. Non sono neanche con chi e per chi fa le campagne antielettoralistiche, nel senso che anche lì ci posso essere limiti e irrigidimenti, una per tutte: accanirsi contro chi va a votare o contro il sistema elettorale deve avere anche un “freno” nella consapevolezza che ci sono molti agenti e fattori di condizionamento, pensando al futuro penso ai condizionamenti elettronici che potrebbero entrare nei nostri corpi nei prossimi decenni, quindi se vogliamo fare una critica del sistema la facciamo ad ampio raggio, ma comunque, mi sto dilungando. Però teniamo sempre fermo il punto che Beppe Grillo ha fatto il gioco di destra e sinistra perché gli consente di continuare a farsi mantenere da noi, perché se Beppe Grillo non avesse coinvolto tutta questa gente mandandola alle urne (perché poi quello ha fatto) milioni di persone si sarebbero rivoltate, e lo ha detto lui stesso dandogli ovviamente un accezione positiva: e cioè che ha visto tanta gente che gli diceva “io mi metterei a sparare” o farei cose folli. Attenzione: ce ne sono molti che non si metterebbero a sparare ma svilupperebbero comunque la loro istanza di rivolta. E questo lo dice anche Cristopher Lasch nel libro (la versione francese) La cultura del narcisismo: la gente dice che non ne può più dei politici però continua a votare, sa che sono ladri e criminali ma continua a votarli. Basterebbe essere coerenti fino in fondo, e questo porterebbe alla rivolta! Questo era il concetto che volevo esprimere quando parlavo dei voti di protesta che diventano di “finta” protesta se dati a Beppe Grillo. Poi l’ultima precisazione: quando dico che il 70% degli italiani invoca/vota Padre Pio parlo di un sottobosco: molti comunisti sono devoti di Padre Pio, quindi dico questo per invalidare ancora di più il sistema elettorale: il nostro credo profondo è a monte, noi votiamo ma il voto è sempre qualcosa di superficiale, la punta di un iceberg, l’altro giorno sul treno una signora mi ha detto che ha votato per Giorgia Meloni “perché mi è sembrata bella e brava”, perché diceva che avrebbe aiutato i giovani e cose così. Ma la signora stessa, come milioni di persone, e questo è venuto fuori con Beppe Grillo soprattutto, hanno votato per “rompere le uova nel paniere a Bersani e Berlusconi” (me l’ha detto uno a Carrara giorni fa), per “protesta” (molto vago questo voto di protesta, è una rabbia o una tendenza a scombinare le cose ma dando e delegando sempre ad altri, e quegli altri hanno comunque interessi, parteggiano, costruiscono qualcosa con “quella cosa che tu gli dai e che chiamiamo voto”, chiamiamola fiducia, devozione o come la vogliamo chiamare). Poi possiamo anche ricordare che padre Pio parteggiò per De Gasperi e lo sostenne con “le preghiere presso il Signore e con le parole presso i fedeli” per far trionfare il “partito dell’ordine”, in cambio di pressioni per farsi dare 250 milioni di lire di allora (fine anni ’40) per costruire la Casa sollievo della sofferenza (si veda Padre Pio, miracoli e politica nell’Italia del ‘900), di Sergio Luzzatto (Einaudi). Questo per chiarire, chiedo ancora scusa per essermi fatto prendere l’altro ieri dalla foga

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