Anche se non ci sono parole, bisogna pur dire qualcosa…
Dai primi di giugno, dalla cacciata delle ronde in Piazza Banchi, a Genova, da parte di cittadini che si trovavano in Piazza Banchi, che in modo spontaneo hanno sentito l’esigenza di cacciare i leghisti, ecco, da allora, e anche dal gesto di Juan che tentò di insultare e colpire foss’anche con un presunto sputo il senatore (sfruttatore) La Russa, e fu colpito, a sua volta, da un pugno partito da un esponente del PDL, di cui non ricordo il nome, ma ricordo il gesto vigliacco (lo colpì mentre Juan era bloccato al muro dagli uomini della scorta di La Russa), ecco, da allora è stata un escalation, tutto un giugno di arresti e di condanne, sarà che è un mese ricco di appuntamenti elettorali, una delle manifestazioni più truffaldine ed efficaci che l’uomo occidentale e civile si è dato per auto martellarsi i coglioni (questo lo diceva Baudelaire tanti decenni fa!)…
Verso metà giugno ci sono stai gli arresti della presunta banda armata, tra Genova, Milano, Roma…col ritrovamento delle armi nei pressi della casa di campagna di un uomo che abita vicino Genova, e già questo puzza parecchio di montatura, che uno sia poco attento a certi dettagli va bene, ma che sia così incauto da nascondere armi in casa propria sembra veramente improbabile, per non dire altro…E si parla di armi inverosimili, nel senso di antichissime e quasi arrugginite, come si vede anche nella foto pubblicata l’indomani da Repubblica…
Sempre in quegli stessi giorni….si chiudeva il processo alle Nuove Br, a Milano…Un processo in cui, come ormai avviene da qualche anno a questa parte, si parte dalla presunzione di colpevolezza, e in cui si deve dimostrare l’innocenza, mentre fino a qualche anno fa era il contrario: c’era gente che aveva commesso reati provati, assalto a un carcere, a una banca, sparatorie ecc., e doveva dimostrare di essere innocente, oggi la questione si è capovolta: i sospetti riguardano l’intenzione, la possibilità di preparare una banda armata, che non ci siano altri indizi se non volantini o libri con contentuti generici o ritrovamenti di armi in posti lontani e non necessariamente collegabili alle persone arrestate, ecco, tutto ciò passa in secondo piano, non so, a pensarci bene è un capovolgimento dei termini legali e penali, ma questo bisognerebbe affrontarlo con un codice penale alla mano e con qualcuno che se ne intende con un minimo di lucidità giuridica, morale e umana…Gli avvocati difensori, come Pelazza e un altro di cui non ricordo il nome, denunciano il cambio improvviso dei giudici popolari, dalla sera del venerdì alla mattina del sabato…
Tutto ciò mentre proseguono i riti elettorali con i quali vengono elargiti milioni di euro alle cupole partitiche, mentre il Presidente Berlusconi viene ripetutamente accusato di strani giri di giovani donne che lo vanno a trovare a Palazzo Grazioli e nelle sua reggia di Villa Certosa in Sardegna per intrattenere rapporti non sempre confessabili….
Tutto questo, mentre ognuno di noi sopporta e si abitua a sopportare il giogo della quotidianità insopportabile (il lavoro, le tasse, le bollette, lo shopping e cose del genere)
Intanto Piero Ichino, costituitosi parte civile insieme alla presidenza del Consiglio dei ministri nel processo alle Nuove Br, scrive una lettera alle presunte Nuove Br, in cui chiede di parlare con loro, di ascoltare le loro ragioni, loro che, secondo le accuse, lo avrebbero minacciato di morte, Ichino chiede di essere considerato una persona umana, e quindi di avere riconosciuto il diritto a esistere e a non essere colpito fisicamente e cose così, Ichino, ricordiamolo, è lo stesso che da circa quindici anni a questa parte (forse 1996, o prima?) ha preparato un disegno di legge che abbatte l’articolo 18 del Diritto dei lavoratori approvato nel 1970, e che era citato di striscio, perché la proposta di Legge si chiamava De Benedetti, era citato in un documento di sindacati di base che smascheravano l’inganno del referendum del 1999 con cui si voleva dire no o si all’articolo 18, molti esponenti della sinistra di allora dicevano di votare sì, ma al tempo stesso De Benedetti era senatore dell’Ulivo, questo per rendersi conto dell’ingannevolezza dei referendum e del parlamentarismo in generale…
Anche La Russa, per restare in tema, disse che avrebbe voluto ascoltare e parlare con Juan, che, a detta di lui, sarebbe un ingenuo o uno squilibrato, perché chi fa le cose che dovremmo fare tutti è considerato squilibrato, la normalità è relativa ( o no?). Mi è capitato di parlare con un capotreno e di chiedere ragguagli sulla nuova legge che istituisce l’agente solo sul treno, cioè dal 14 giugno di quest’anno il macchinista che guida il treno non sarà più accompagnato e assistito dal capotreno, guiderà da solo! Il capotreno mi ha chiesto come mai io sapessi queste cose, come se non fosse naturale, per uno che viaggia su un mezzo di trasporto, sapere chi e in che condizioni guida quel mezzo di trasporto, effettivamente, in un mondo alla rovescia come il nostro, il capotreno aveva “ragione”: siamo così abituati a fottercene delle cose che ci riguardano veramente, che quando uno lo fa sembra strano!
La chiusura dolorosa di questi giorni e di queste pagine ci porta a Messina, dove Dario e Manuela sono stati arrestati sabato 20 giugno, dopo che le loro case sono state perquisite e anche quella di Giacomo, sono stati accusati di vilipendio alle forze dell’ordine per alcune parole scritte in un volantino, volantino scritto dopo che la sede del centro di documentazione Malastrada di Messina, era stato colpito da un’automobile che si era schiantata contro la saracinesca del locale, Giacomo è stato accusato di ricettazione di beni pubblici perché a casa sua è stato trovato un cartello con il nome di una via di Messina! Sono persone a cui mi sento legato, oltre che da una terra, da un’isola, anche da sentimenti di affinità e di affetto, perché ho trascorso insieme a loro momenti di convivialità ed elaborazione della realtà, e ho condiviso con loro elaborazioni “pericolose” come lo è chiedersi chi sta guidando il treno sul quale stiamo viaggiando, e che magari bisogna dare i giusti nomi ai responsabili delle catastrofi quotidiane, catastrofi che si chiamano appuntamenti elettorali o ingiustizie quotidiane travestite da normalità, come lo sono le deportazioni quotidiane di persone a noi vicine, colpevoli di essere nate in un periodo storico in cui il “nemico” contro cui bisognava accanirsi è crollato, quindi c’è bisono di nuovi nemici da combattere, per nascondere la pericolosità e la ferocia dell’Impero, del Sovrano, questi nuovi nemici sono “esterni” (non cristiani, di pelle color caffelatte o comunque non europea né statunitense, con conti correnti inesistenti e disperazione intensa) o “interni” (anarcoinsurrezionalisti: sarebbero loro i responsabili di tutte le catastrofi possibili e immaginabili, anche del buco dell’ozono, come ebbe a scrivere ironicamente e profeticamente Chiara De Luca nel suo romanzo il cui sottotitolo è La sindrome di Babbo Natale), io, dal mio canto, non riesco a fare altro che cuocere in questo brodo di quotidianità contaminata e tossica, cercando barlumi di esplosività spontanea, inutile e insurrezionale, e così facendo esprimo solidarietà affettiva ed effettiva agli arrestati di oggi di sempre che con i loro gesti smascherano e pungono le ferite penali, morali e umane della nostra quotidianità ferita e assediata!
Carbonio
martedì 7 luglio 2009
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