l'architetto con l'infradito lo incontrai al bar del trenobus, cioe' un treno come un bus! lo incontrai perché mi allontanavo da un possibile e non dediserato incontro... fin li era andato tutto bene, "é un coccolone", mi disse l'architetto riferendosi all'uomo che io volevo evitare di incontrare o che avevo voluto incontrare senza farmi fermare o chiedere la carta cantante e frustrante e castrante
Cinotriu mi aveva detto che stava arrivando e io dovevo allontanarmi. Mi ero allontanato da un lato, di na manu, ma poi quel lato finiva, quindi se volevo "superarlo", "saltarlo", "dribblarlo", eluderlo, dovevo andargli incontro, Cinotriu era tuttu cacatu, "no cosi te ne pentirai, ti prenderà, ti nchiuccherà", e mmeci no, lo saltai alla grande, stava seduto a controllare pezzi di carta ad altri o a chiedergli soldi per dargli in cambio pezzi di carta, Cinotriu non ci avrebbe creduto, sarebbe rimasto spantu, cioé tra spaventato e stupito, più o meno, già appena salito sul treno glielo avevo detto e non ci credeva che fosse possibile, mi aveva detto sei troppo fiducioso persino ingenuo, io potrei denunciarti alla polizia mi aveva detto, non mi conosci, e che gli dici alla polizia? che te ne viene a te? gli avevo detto. Poi mi aveva detto che condivideva certe mie ragioni ma il sistema ti schiaccerà e io gli avevo detto allora ammazzati! che vuoi che ti dica! se parti ccu ssa spinta, non dovresti fare niente, tanto tutto prima o poi finisce, niente esiste, allora evita anche di lavorare, di scricchiulare, all'inizio non mi aveva voluto dire neanche dove abitava né dove andava, un mezzo paranoico, poi mi disse che stava andando a Parigi a cercare (o cambiare) lavoro, aveva una faccia un po' schiacciata, somigliava a un mio vicino di casa conosciuto per essere romantico spocchioso poetico e pazzoide, insomma un tipo giusto, a posto, questo in più aveva la spinta buddhista e un po' proselitista ma non troppo, poi mi aveva offerto i grissini, e si era aperto a poco a poco, si definiva analista, o analitico, studiava carte con scritto cose che riguardavano analisi economiche e c'era di mezzo anche la svizzera. Poi mi aveva detto "se tu abbordi una donna francese ti fai cacciare, provaci", io non sapevo che pensare, ma effettivamente li vicino a lui c'era una donna vestita di nero un po' Claudia Koll un po' Dostojeskj e le cominciai a dire qualcosa, lei mi guardava occhi curiosi grandi e mezzo sorriso, poi gliela feci conoscere e ando' a finire che lui le fece vedere il libro de I Ching e lei ci casco' e si fece leggere le carte o il libro o qualcosa del genere. Poi io mi allontanai per chiedere un computer con connessione per vedere se Marta mi aveva risposto alla mail che le avevo mandato all'ultimo momento prima di partire da Torino Porta Susa, che qualche giorno prima eravamo rimasti che sarei arrivato il 18 ma non avevo confermato anche perché nei giorni precedenti mi ero concentrato sul viaggio e sullo spettacolo di Trento cioé dell'altro ieri che non mi par vero che ho attraversato due frontiere in cosi poco tempo e percorso millanta e millanta chilometri in 48 ore, insomma il computer lo trovavo ma senza connessione cioé senza chiavetta, a parte uno che era seduto nella "scatola" compresa tra due vagoni e mi aveva detto "ora proviamo" ma avevamo provato ma niente, ugna a famo, non si connetteva o solo per poco. Questo é un genio del viaggio pesante e ridondante irraionale, tre valigie una enorme e le altre due a scalare meno enormi, einvece di prendere laereo da Milano a Londra, per non voler aspettare (l'aereo partiva alle nove di sera ed ero a Milano da troppi giorni, mi disse) si stava sparando almeno dieci ore di treno iperveloce con relativa spesa e pesi e una notte da trascorrere alla Gare du Nord di Parigi all'adiaccio! Abita a Fenix, Arizona, infatti da Londra prendeva l'aereo, un tipo milanese che sembrava bergamasco o friulano dalla faccia e dalla parlata, mezzo biondastro vichingastro ma poteva essere benissimo anche siciliano! alla fine niente internet, Marta mi manda un sms per darmi il suo indirizzo e riesco anche a chiamarla che la carica wind tiene e tutto bene. Alla fine sul treno da parigi a Lille, nel cesso, c'era scritto con un pennarello: Tous gratuit, nike la SNCF (bande d'escroques)
e da Lille a Bruxelles salgono con me tre donne una marocchina due algerine, tutte e tre giovani, una delle tre, la marocchina, capisce che non ho il biglietto dalla faccia, ça se voit, mi dice. Anche loro non ne hanno. Ci sediamo in un vagone vuoto, c'é anche una giovane donna e mamma dell'Africa nera con due bambini neri di cui uno bellissimo. Arriva la donna del controllo, le tre donne africane del Nord fanno finta di non parlare francese e gli scappa quasi da ridere, la tipa del controllo chiama l'uomo del controllo che quasi minaccia le tre donne perché loro dicono che non hanno soldi (paracule col senno di poi), lui butta per terra un sacco delle donne, io dico che non mi pare giusto trattarle cosi, lui dice incazzato "vi chiudo le porte, non vi faccio uscire, vi riporto a Lille", alle donne, a me non chiede il biglietto, intanto l'africana coi due bimbi ha il biglietto ma di un treno che partiva fra due ore! é un po' anticipata. Nel frattempo i due controllormenand woman bloccano il vagone, ci blindano, l'africana nera dice che non lo possono fare, andiamo nel corridoio, l'africana nera passa, a me l'uomo mi dice che non posso passare, devo restare con le giovanei donne maghrebine ad aspettare la polizia, "ti faccio rimanere due ore in questo treno", mi intima, ci stanno sequestrando? Arrivano i poliziotti, a Bruxelles, intanto scopriamo che il biglietto costa solo 30 euro, paghiamo e ce ne andiamo. Ci sono due poliziotti con la felpa rossa (sportivi) e due in nero coi cani, non sportivi, i cani hanno la nuseruola! siamo soli, siamo vivi, invisibili, come canta Vasco Rossi. Ce semo e ce restamo. Da Parigi sta volta il Thalis per Bruxelles non me lo hanno fatto prendere che a ogni porta c'erano uomini grigi, costava 100 euro, preferisco vivere, gli ho detto, e ho fatto il giro da Lille. Poi da Bruxelles a Liège tutto a posto, ho anche incontrato Tiziana Matanza, originaria di Pietraperzia ma non c'é mai venuta, suo padre é nato a Bruxelles e suo nonno lavorava in miniera! che colpaccio!
giovedì 19 gennaio 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento