Al Binario 21
Al Binario 21 alla Stazione Centrale di Milano c’è un mondo insolito. C’è un banchetto davanti una porta. Una porta aperta di un ufficio aperto. Dove si riuniscono uomini e donne con giacche blu che da un mese a questa parte non possono usare più quelle giacche blu per fare il lavoro che facevano…di notte! Nei treni notte. Un mese fa c’ero andato, avevo provato ad andare alla torre, perché sulla porta dell’ufficio con il banchetto davanti c’era e c’è uno striscione con scritto Siamo tutti sulla torre. In realtà sono tre sulla torre, altri sotto, nelle tende, attorno al fuoco, erano pochi, un mese fa. Io avevo dato una copia del mio libro Amico treno non ti pago, parlato con uno o due di loro nell’Ufficio occupato, poi provato ad andare alla torre e un poliziotto e una ploiziotta ferroviari mi avevano sbarrato la strada, la prima volta ero con una donna con la giacca blu (che prima lavorava e ora non più) e lei era passata e io no, la seconda volta con una donna “esterna” come me e ci avevano mandati a tutti e due anche se eravamo riusciti ad arrivare vicino il fustone con il fuoco e le tende. Ci avevano anche chiesto i documenti quella volta e noi non ce l’avevamo e avevano fatto accertamenti. Sta volta siamo passati, cioè ieri sera, eravamo io e Flavio. Flavio ha voluto firmare al banchetto al Binario 21, prima di proseguire per andare fino alla “torre”. Io avevo già firmato prima. Invece ho dato i soldi che mia zia e mia sorella mi avevano dato per la raccolta fondi per i licenziati. Mia zia non è venuta perché alle 18,30 fa freddo, dice, e ha ragione, poi Flavio è arrivato alle18,45 e faceva più freddo, anche se in questi giorni a Milano c’è sole e si sta bene…fino alle 18,30, infatti mi sono un po’ raffreddato perché avevo i pantaloni mezzo tempo che ero uscito di casa alle 14,00!
Con Flavio andiamo alla torre. Parliamo con due di quelli che dormono sulla torre, poi ci danno un telefonino e con uno di loro parliamo col telefonino che viene meglio, anziché gridare dato che loro sono a sette o dieci metri più in alto di noi. Poi uno di loro che avevo già visto e ci avevo parlato nei giorni passati e che è spuntato alla televisione l’altro giorno a Rai 3, mi ha salutato e abbiamo cominciato a parlare. Ha gli occhiali il faccione è di un paese a sud di Napoli, da come parla, e si chiama Gregorio. Ci ha detto un po’ di cose che sapevamo e altre no. Intanto è arrivato con un ragazzo e una ragazza che gli abbiamo chiesto se erano del Popolo Viola perché i primi tre uomini e donne seduti su una panca sotto la tettoia di nylon e che li avevo visti appena arrivato, parlando con loro, dato che uno di loro diceva “siamo indignati”, gli ho detto ma “indignati o incazzati?”, per sapere se erano del movimento degli indignati o “cani sciolti”, e lui mi ha detto “siamo del popolo Viola” e avevano una spilletta con Falcone e Borsellino sul petto e qualcosa di viola addosso. Allora sti due ragazzi che erano con Gregorio erano due “sciolti” che chiedevano informazione a una ragazza che fa informazione per le Frecce Rosse e la ragazza gli aveva detto che sulla torre non c’era più nessuno. E poi Gregorio ci ha detto che negli schermi televisivi dei treni Freccia Rossa dicono che sulla torre non c’è nessuno, e così fanno anche alcuni telegiornali o sindacalisti della CISL che hanno firmato l’accordo truffa per ricollocare i lavoratori della Notte e la CGIL non ha firmato perché era un contratto truffa e Gregorio ci ha spiegato per filo e per segno in che senso. In pratica le società che assumerebbero i licenziati lo farebbero per due anni al massimo, e poi sono società riciclate, cioè quella che era la Wastel, mi sembra di aver capito, ha chiuso o sospeso le attività, e il nipote del direttore o titolare (Gregorio mi ha fatto anche il nome su mia richiesta ma non me lo ricordo) ha fatto un’altra società, che si chiama Angel Sevice, perché lui si chiama De Angeli di cognome, e riassumerebbe con tutto un giochino sta gente per poi sottopagarli e mandarli al macero. Lui me l’ha spiegato per filo e per segno, tipo che sarebbe riassunti pochi e di area CISL! Insomma un magna magna bello e buono! E comunque alcuni di loro sono andati a chiedere a quelli che lavorano per queste società (società di pulizia, mentre loro sono cuccettisti) e quelli gli hanno detto che non li pagano da mesi! Praticamente passerebbero dalla padella alla brace, come diceva Gregorio indicando il fusto con il fuoco dentro!. Intanto ogni volta che passava un treno e il macchinista fischiava con il clacson del treno Gregorio fischiava col suo fischietto da ferroviere. Sta cosa era commovente perché nella freddezza delle vie ferrate e della sera milanese sentivi questi brividi di umanità che scorrevano lungo i fischietti e si spandevano nell’aria. Poi una volta è stato più commovente perché un macchinista si è sporto dal finestrino e ha sbracciato e salutato come fossero amici e fratelli. Purtroppo però non tutti i ferrovieri aderiscono a questo sciopero. Infatti sul banchetto ho trovato una Lettera ai cugini ferrovieri” dove i lavoratori della Notte chiedono solidarietà ai “cugini” ferrovieri e denunciano che fino ad ora non è arrivata questa solidarietà “storica”. Poi Gregorio ci ha detto che insieme a un suo collega l’altro giorno su una Freccia Rossa avevano detto ad alta voce, prima di arrivare a Milano, venendo da Bologna, “Alla vostra sinistra potete ammirare la torre coi ferrovieri licenziati “appesi” da un mese sulla torre”, e infatti un altro volantino del banchetto si rivolge ai viaggiatori delle Frecce Rosse. Poi a uno di quelli “appesi” da lontano gridando abbiamo detto “Ma non possiamo fare un blocco, bloccare una Freccia Rossa?”, lui ha risposto “Possiamo fare un block notes!”. E ci siamo messi a ridere.
martedì 10 gennaio 2012
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